Uomo con barba, acconciatura ondulata e septum piercing, indossa una camica bianca e ha un piercing all'orecchio, seduto davanti a uno sfondo rosa chiaro.

Chi sono

Sono un infermiere laureato presso l’Università di Torino, dove ho iniziato a costruire il mio percorso nella salute sessuale con uno sguardo attento alle disuguaglianze e ai bisogni ancora poco ascoltati.
Durante la mia formazione ho lavorato in un centro specializzato nella prevenzione e nella gestione delle infezioni sessualmente trasmissibili (IST).

In questo contesto ho potuto confrontarmi con casi clinici complessi e con persone la cui sfera sessuale era stata troppo spesso trascurata, trattata in modo approssimativo o tralasciata. Ho osservato da vicino quanto la formazione del personale sanitario sia spesso carente nel riconoscere, accogliere e affrontare disturbi comuni legati alla sfera genitale, e quanto questo crei un senso diffuso di solitudine nelle persone.

Nel mio percorso lavorativo ho partecipato ad attività di ricerca sulla Prep (profilassi pre-esposizione all’HIV) e a un progetto per l’introduzione dell’autocampionamento dei tamponi per la diagnosi di clamidia t. e n. gonorrea nelle persone asintomatiche — strumenti semplici, ma fondamentali per una diagnosi precoce e accessibile.

Per ampliare le mie competenze ho intrapreso un percorso di formazione con la British Association for Sexual Health and HIV (BASHH) nel Regno Unito, e sto proseguendo il mio aggiornamento con un master in consulente in sessuologia presso l’Università di Torino, per unire l’approccio infermieristico con una visione più ampia e relazionale del benessere sessuale.

Continuo a formarmi e ad ampliare le mie conoscenze, non solo perché tenuto a farlo, ma per una ragione molto semplice: voglio aiutare più persone possibili a trovare risposte ai propri dubbi, a riconoscere i segnali del proprio corpo, a orientarsi verso i servizi più adatti e ad accedere a cure rispettose, informate, inclusive.

Credo che parlare di salute sessuale significhi parlare di diritti, accesso, linguaggio e ascolto. E che ogni persona abbia il diritto di essere accolta con rispetto, senza vergogna né reticenze, anche – e soprattutto – quando si parla di genitali, sintomi, desideri o paure.

💌 Le storie non guariscono da sole.

A volte serve uno spazio sicuro dove lasciarle respirare.

Se ti va, raccontami la tua.
Come hai vissuto la tua salute sessuale, cosa hai cercato, cosa hai trovato, cosa ancora ti manca.
Scrivimi via email: la tua esperienza sarà pubblicata in forma anonima, perché la voce di chi ha vissuto è una cura per chi ancora cerca.

Perché la tua storia non è “solo tua”.
È anche una traccia, un appiglio, una possibilità per chi si riconosce, per chi si sente solə, per chi ha bisogno di sapere che non è l’unicə.